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San Lorenzo in Banale, 4 novembre 2008
La serata di Iva Berasi e Roberto Bombarda a San Lorenzo in Banale
Il sogno dei Verdi: treno ed energia geotermica: «Le Giudicarie libere da petrolio e gas russo»
da l’Adige di martedì 4 novembre 2008

Tempo davvero da lupi, in più i lavori per mettere in piedi le «casote» della festa della «Ciuìga» (tra l’altro uno dei promotori dell’idea fu proprio Roberto Bombarda), però, ieri sera, il consigliere e Iva Berasi non sono rimasti soli o quasi nella sala del consiglio di San Lorenzo in Banale. Tenuto conto che, due settimane fa, a Ponte Arche, c’è stata l’assemblea di valle dei Verdi (70 persone circa) il pubblico, compreso il sindaco Granfranco Rigotti, c’era.

Parole, quelle del consigliere uscente e dell’assessore Berasi (tutti e due in casa ieri sera) concrete.

Le «corde» quelle del «lavoro svolto», del sogno e della sobrietà. La concretezza, ha ricordato Bombarda, di aver inserito, grazie anche ad uno studio commissionato dai Verdi stessi, la fermata delle Terme di Comano (inizialmente si prevedeva una linea diretta Tione - Arco) nel progetto Metroland, cioè il futuribile, ecco il sogno, sistema di collegamento ferroviario del Trentino.

Poi il discorso delle energie rinnovabili. «L’autosufficienza energetica è un obiettivo possibile in questa valle che potrebbe essere libera dall’importazioni dal petrolio che ci arriva dai paesi arabi o dal gas dalla Russia». E tra le fonti alternative, per le Giudicarie Esteriori, i Verdi mettono anche quella geotermica, che si sta già esplorando.

Altro tema, l’agricoltura di montagna da recuperare perché, ha detto Bombarda, «negli ultimi decenni l’allevamento ha preso una strada che non è consona al nostro ambiente, ma non si è ancora arrivati ad un punto irreversibile e si può cambiare».
Strettamente legato all’agricoltura c’è il turismo «identitario»: quello fatto, oltre che di Parchi naturali e di ciclabili, di prodotti locali, di storia e di cultura, di architetture come il recupero della casa con tetto di paglia (sarà l’unica rimasta in Trentino) del Maso al Pont. Un «local» che deve diventare «global»: «anche per questo - ha aggiunto Iva Berasi - abbiamo voluto che il convento dei frati di Campo Lomaso rimanesse alla comunità.

Lo penso come la sede del museo non solo della Cooperazione, che è nata qui con don Guetti, ma come centro di studio sulla cooperazione internazionale».

Altro risultato politico che i Verdi vantano: la legge sulla cooperazione internazionale in base alla quale lo 0,25% del bilancio (circa 10 milioni di euro all’anno) che va alle associazioni trentine che operano nel Terzo Mondo. Poi c’è l’abolizione dei vitalizi dei consiglieri provinciali «che - ha ricordato Bombarda - ci farà risparmiare qualcosa come 20 - 30 milioni di euro che andranno per progetti sociali».

Quindi, treni, fonti energetiche, agricoltura, solidarietà. E la visione sociale di questa «costola» della sinistra? «Quella di una maggiore sobrietà di vita - ha detto Iva Berasi - che ci porti a recuperare la nostra tradizione di solidarietà montanara. Non basta essere ricchi: in Trentino abbiamo 160 tentativi di suicidio all’anno; non comunichiamo più con chi ci è vicino e soprattutto non riusciamo a parlare con i nostri figli e poi, quando ce li portano a casa per un orecchio perché, come è successo alla festa della Galleria Civica a Trento spaccano tutto e mandano qualcuno all’ospedale, diciamo: questo non può essere mio figlio. Un problema che diventa sempre più serio».

E i verdi partito del «No»? «I nostri no - ha aggiunto - sono sempre stati no con un alternativa migliore: è accaduto per il collegamento Pinzolo - Campiglio e per l’impianto del biogas del Lomaso».

      


vedi anche:


elezioni provinciali
9 novembre 2008

 

   

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